
Intervista Michele Fabian
Entusiasta, sorridente e instancabile lavoratore: stiamo parlando di Michele, una delle anime storiche della nostra squadra di Cassola!
Michele, sei uno dei veterani Brotto… ma quando hai iniziato?
Ho 35 anni di servizio alle spalle e ho iniziato che ne avevo 20! Sono, dopo Davide, il più anziano, lavorativamente parlando!
Come hai vissuto questo lungo periodo di lavoro con la famiglia Brotto?
Posso dirlo? Sono stati 35 anni di gioia. Diciamo che io sono proprio “di casa e bottega” perché, oltre a lavorare per loro, abito vicino ad Egidio e Agnese.
Hai sempre e solo fatto il macellaio?
Prima del macellaio ho fatto il carrozziere, poi il falegname e poi… mi sono arreso all’evidenza dei fatti. Amavo l’idea di fare il macellaio, come d’altra parte tanti nella mia famiglia tra cui mio nonno, e quindi ho imboccato la strada segnata con molto desiderio di far bene.

Un macellaio è solo bravo al banco o anche dietro ai fornelli?
Sono bravino, soprattutto a cucinare ai ferri, ma ho una super moglie che si dà un gran da fare. Sono davvero fortunato!
Qual è il tipo di carne che taglia di più un macellaio Brotto?
Ah, senza dubbio la costata e la tagliata! Fino a 10 anni fa c’era gran richiesta di carni per spezzatini, bolliti… ma poi le abitudini si sono modificate. Ora non c’è più tempo da dedicare a queste preparazioni. Oggi le maggiori richieste sono per hamburger e tagliate. Le persone vogliono fare in fretta in cucina!
Ti capita di ricevere domande strane o richieste insolite?
Per la verità molto poche, tutti i nostri clienti sono persone squisite. Forse la domanda più ricorrente è che la carne sia tenera. Insomma, una volta c’era il tonno… ora si cerca la carne “da tagliare con un grissino”.
Il cliente ideale che tutti vorrebbero?
Proprio quelli che abbiamo noi! Qui a Cassola ci sono persone dai modi semplici e gentili, chiedono consigli ma comprano di tutto. Nutrono davvero tanta fiducia nella nostra realtà e noi cerchiamo di ripagarli ascoltando e rispondendo al meglio alle loro necessità.
Qual è la cosa più bella del lavorare da Brotto?
Il contatto con la gente che, come dicevo, è simpatica, e la solidarietà con lo staff. Cerchiamo di far gruppo. Se durante il giorno sei stato supportato e hai dato supporto, hai scherzato e hai avuto confronti, quando la sera torni a casa la giornata sembra sia stata più leggera. I miei colleghi, più giovani e meno giovani, sono in gamba.
Hai un collega “del cuore”?
Sono molto amico di Simone e con lui parlo di tutto al netto del calcio, perché io non ne so niente. Io e Simone siamo simili: quando c’è da fare facciamo, lavoriamo con tenacia.
Cosa fai nel tempo libero?
Curo la casa, il giardino e poi cammino tanto con il mio cane. Tempo per far sport ne ho sempre poco quindi ho scelto un’attività rilassante che mi faccia stare bene.
Qual è la stagione lavorativa che preferisci da Brotto?
Ecco… non il Natale! Per una persona organizzata e metodica come me la routine fuori dal periodo delle feste è la migliore. I boom stagionali sono sempre preziosi ma chiaramente affaticano e tolgono il piacere di poter fare le cose apprezzando il momento in cui le stai facendo perchè devi solo correre!
Se non avessi fatto il macellaio oggi cosa faresti?
Forse il pompiere, ma non ho rimpianti. Ciò che mi sono dato come obiettivo l’ho raggiunto e sono felice.
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